Riportiamo sul blog della sezione una notazione del presidente nazionale Smuraglia apparsa su ANPInews n. 207 del 21/28 giugno 2016 perchè parla di noi.
Un incontro felice
Sabato sera, dopo una giornata di lavoro, mi sono deciso, dopo cena, a fare due passi con mia moglie, per una boccata d’aria. Una serata tranquilla, mite. Transitando per una piazza (uno dei luoghi tipici di ritrovo dei giovani, a Milano ), ho visto una bandiera dell’ANPI, un banchetto, con alcune persone intorno. Appena mi hanno riconosciuto, mi hanno fatto festosi saluti; io mi sono quasi commosso nel vedere quei compagni, alle 10 di un sabato sera che, mentre il resto della piazza “frescheggiava” tranquillamente, erano impegnati a raccogliere firme per il referendum. Un incontro reciprocamente gioioso, che mi ha rallegrato molto. Ho pensato subito: questa è l’ANPI, sempre pronta, vigile e attenta alla difesa dei valori in cui crede, con compagni disponibili a qualche sacrificio, come molti non usano più, nei tempi squallidi in cui viviamo. Poi la riflessione si è allargata, tornando a casa; ed ho provato, dapprima, un po’ di senso di colpa (stavo passeggiando e loro lavoravano), ma mi sono presto ricordato della settimana appena trascorsa tra Milano, Roma e Napoli e di quella che verrà, tra Milano, Roma e Perugia ed ho pensato che potevo considerarmi “giustificato”. In realtà, con quei giovani (e meno giovani) eravamo fraternamente uniti da un unico desiderio, quello di tenere alta la testa e di …. vincere. Il secondo pensiero era, invece, – dedicato con tristezza – a quelle Ministre che ci hanno paragonato a Casa Pound, una, ed accusati di “strumentalizzare” la Resistenza per condurre la campagna per il NO, l’altra. Davvero uno squallore, a pensarci bene, di fronte a quel gruppetto, motivato e impegnato, che occupava il sabato sera, per un ideale (altro che strumentalizzazione!), ottenendo – oltretutto – un buon successo di firme. Poi la mia tristezza si è estesa anche a quel parlamentare che ha dichiarato che l’ANPI non ha più ragione di esistere, visto che ormai sono rimasti pochi partigiani. Egregio Onorevole, ci saranno, ormai, non molti partigiani (ce ne sono ancora, mi creda), ma con loro ci sono anche gli antifascisti, che continuano e continueranno sulla linea delle nostre tradizioni, con i nostri ideali, con i nostri valori (quelli della Resistenza e della Costituzione), di cui purtroppo molti sembrano essersi dimenticati (o non li hanno mai incontrati?). Comunque, riflessioni e squallore a parte, una gran bell’incontro, di cui sono grato alle compagne e ai compagni della Sezione ANPI Milano zona 1, ai quali rivolgo ancora un caloroso saluto. Un ringraziamento ed altrettanto caloroso saluto ai molti compagni che so essersi impegnati nella stessa serata in vari punti della città, così come in altre parti d’Italia.